Comacchio, le valli, il delta del Po e l’Abbazia di Pomposa
COMACCHIO E L’ABBAZIA DI POMPOSA
Centro lagunare di origine antichissima, incastonato fra le Valli e il mare, Comacchio é un suggestivo intreccio di canali, vicoli e ponti monumentali. Nata sul mare come erede dell’etrusca Spina e consolidatasi su tredici isolotti, questa “piccola Venezia” come spesso si ama definirla, presenta caratteristiche originali che la rendono un esempio unico nel suo genere: l’allegro colore delle piccole casette dei pescatori allineate lungo i canali si mescolano all’architettura monumentale seicentesca di impronta “cardinalizia”.
L’aspetto urbanistico ed architettonico odierno infatti è dovuto all’intervento dei Cardinali Legati che, succeduti alla dominazione estense, la governarono dal XVII secolo fino alla Costituzione dello Stato italiano. Ma la storia di questa città comincia da ben più lontano, come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti: dalle necropoli della città greco-etrusca di Spina al ritrovamento della nave romana di valle Ponti, la “Fortuna Maris” risalente al I. Sec.a.C.
Alla visita della città lagunare si può abbinare quella del suo territorio, in un armonico connubio tra emergenze storico-artistiche e realtà naturali di un ecosistema, quello vallivo, la cui rilevanza ambientale e naturalistica costituisce uno dei più interessanti itinerari italiani. Questo antico ambiente lagunare unitamente alle pescosissime valli dove regna incontrastata da secoli la famosa anguilla, offre un paesaggio di rara bellezza arricchito da una fitta vegetazione e da una insolita varietà faunistica che qui trova il proprio habitat ideale.
Capolavoro dell'arte romanica e bizantina la chiesa di Santa Maria di Pomposa fu fondata nel secolo VI e dalla metà del secolo IX iniziò a formarsi la prima comunità monastica benedettina, che raggiunse il suo massimo splendore dopo l’anno Mille, quando la giurisdizione spirituale e politica dell’abate si estese su tutte le località circostanti. Importante luogo di cultura, Pomposa possedeva una delle più vaste biblioteche del tempo e fra i personaggi che la resero illustre si ricordano il santo Guido degli Strambiati e il monaco Guido da Pomposa (erroneamente detto Guido d’Arezzo), inventore della moderna trascrizione musicale.